In un incontro promosso da Confagricoltura Puglia che si è svolto a Manduria, sono state gettate le basi per l’istituzione di un Master in Enologia con sede nella città dei messapi. Alla riunione perlustrativa hanno preso parte il presidente di Confagricoltura Puglia Luca Lazzàro, il rettore dell’università degli studi di Lecce Fabio Pollice, la presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria Novella Pastorelli. Presente all’incontro il componente di giunta nazionale di Confagricoltura con delega ai rapporti con l’università Filippo Schiavone.
La scelta di individuare Manduria come luogo ideale di un Master in enologia è legata al suo territorio, sede del doc Primitivo, alla spiccata vocazione all’accoglienza e al legame con l’enologia: condizioni ambientali ideali per formare nuove classi di direttori di cantine e tecnici altamente specializzati.
“Manduria” – ha detto Luca Lazzàro – “è una grandissima eccellenza e va valorizzata e, uno dei modi per farlo, è contribuire per quello che ci compete all’istituzione di un Master in enologia, importante per la formazione e la cultura del vino. C’è una grande attenzione internazionale sul Primitivo. La sua diffusione ha portato i consumatori stranieri a chiedersi dove fosse prodotto e questo ha rinvigorito i flussi turistici verso il Salento. Come siamo certi che un vino è un testimonial di eccellenza del territorio dove viene prodotto, così siamo certi che un Master in Enologia possa attrarre studenti italiani e stranieri nella nostra terra. Attirare intelligenze invece di esportarle sarà sicuramente un vantaggio per tutta la Puglia”.
“Oggi, abbiamo tutti una grande opportunità da cogliere” – ha aggiunto Filippo Schiavone – “Abbiamo scelto di proporre questo progetto all’Università del Salento per il forte radicamento nel territorio dell’Ateneo e per la presenza del nuovo corso di laurea in Viticoltura ed enologia, nato nel 2017 in collaborazione con l’Università di Bari Aldo Moro.”
Il Primitivo è un vino ancora da scoprire: al contrario di vini prodotti al Nord che vantano studi centenari, sul vino pugliese c’è una ricerca relativamente giovane, di poche decine di anni.
“Il master” – ha evidenziato Novella Pastorelli – “è una grande opportunità per il territorio e per i giovani, la tappa di un cammino che il nostro Consorzio di Tutela vuole compiere per integrarsi ancora di più con il territorio e mettere a disposizione l’innovazione e la ricerca in quei settori di eccellenza che richiedono più di altri una formazione continua e altamente qualificata, come il caso della vitivinicoltura”.
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