Un altro nome si affaccia nell’ampio panorama cabarettistico nazionale che, a seguito dell’effetto Zelig, sembra essere tornato ai massimi bagliori. E questa volta è la nostra Puglia che ne porterà il vanto. I prossimi impegni televisivi che dalla prossima stagione lo vedranno partecipe potrebbero rappresentare un vero e proprio trampolino di lancio per un comico che ormai di gavetta ne ha fatta tanta, ottenendo già ampia notorietà attraverso le reti locali. Un successo che con “Mudù” ha posto sulla scena un nuovo personaggio, produttore di una comicità genuina e sagace che ha saputo tradurre lo spirito attinto dalla sua terra in un umorismo esilarante e coinvolgente: Uccio De Santis. E la gente non manca di seguirlo e di apprezzarlo per la sua autenticità.
Se è vero che i numeri hanno un peso basta tener presente la lunga tournèe estiva che in tre mesi lo ha portato ad essere protagonista in tantissime piazze, macinando ben ventimila chilometri, con un’affluenza di pubblico che è andata ben oltre le più rosee aspettative. Gli obiettivi da raggiungere sono ancora tanti, ma con queste premesse la ribalta nazionale sarà presto garantita.
Parliamo della tua carriera. Come é cominciata? Ho iniziato prima di tutto facendo animazione, poi feste per i bambini, nella parrocchia, negli scout, coltivando una passione che ho sempre avuto sia per il teatro che per l’animazione. Poi ho deciso di lasciare tutto quello che avevo fatto fino a quel momento e intraprendere una nuova strada. Ho iniziato così con l’avventura televisiva che all’inizio non si è rivelata molto semplice. Ho fatto un programma su Teleregione, che non ha avuto però il successo sperato, poi “Giochi in casa” durante il quale mi capitava di improvvisare piombando nelle case della gente e poi è stata la volta di Mudù che ha finalmente portato la gratificazione e con essa la notorietà.
Perché proprio il cabarettista? Le difficoltà saranno state non poche… E’ stata una scelta quasi naturale ed è iniziato un po’ per caso. Tutto però nasce dalla passione, facevo tanto cabaret, tanta animazione, conduzione di serate fino a quando nel ‘97 ho partecipato a “La sai l’ultima?”.
Ti riconosci in qualche personaggio del passato nel modo di fare cabaret? Io in verità non mi riconosco in nessun personaggio, ma qualcuno dice che a volte ricordo Totò per certi atteggiamenti. Comunque ho cercato sempre di essere me stesso e di scegliere la naturalezza sopra ogni cosa.
Credi che la realtà locale offra gli spazi necessari per emergere? Perché? E’difficile poter dire questo, però penso che in fondo offra gli spazi giusti. Il vero problema, invece, sono gli scopiazzamenti tra i vari programmi… se pensiamo che anche lo stesso Mudù é stato ripreso sotto altre forme. Ecco perchè ad un certo punto della propria carriera si sente l’esigenza di fare altro, ma comunque, oltre a Mudù ci sono tante altre idee in cantiere…
Come ti dividi tra lavoro e vita privata? In realtà è tutto un lavoro, poiché per raggiungere gli obiettivi ho dovuto dedicare tutto me stesso per crescere professionalmente e continuare a migliorarmi. Non ho più giorni liberi e anche nei giorni festivi sono comunque impegnato con il lavoro. L’anno scorso le festività natalizie le ho trascorse lavorando. Non c’è riposo. Ecco perchè diventa difficile ritagliare margini di vita privata quando bisogna impegnare tutte le forze per raggiungere i propri scopi professionali.
Qual è il rapporto tra realtà e finzione quando sei sulla scena? Cerco sempre e in ogni caso di essere me stesso. In ogni spettacolo c’è un copione, ma la cosa importante è la scelta dei personaggi che devono essere autentici, il più possibile rispondenti alla realtà.
Progetti futuri? Farò uno show impegnativo, lavorerò su Raiuno. Poi uno spettacolo che per certi versi sarà simile a quello che hanno fatto Panariello e Fiorello. Gireremo nei teatri con uno spettacolo itinerante. Il pubblico mi vedrà in una veste nuova che in realtà nuova non è perchè deriva da dieci anni di animazione nei villaggi. Saranno dodici puntate nei teatri di Puglia e di Basilicata. Tra gli impegni più immediati a metà settempre ci saranno due settimane di programmi con “Su e giù, appuntamenti col Mudù”, dove verranno proposti tutti i filmati del prima e dopo Mudù, un dietro le quinte veramente divertente.
Hai un sogno nel cassetto? Il mio sogno è quello di riuscire ad arrivare sul nazionale. Fino ad ora c’è stata una buona semina, che fa senz’altro sperare bene per il futuro. (2003 – RosaM – Foto Franco Tassano)
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