“Con il nuovo assessore all’Agricoltura della Regione Puglia Donato Pentassuglia abbiamo avuto un dialogo aperto e un confronto proficuo. A lui abbiamo illustrato la nostra piattaforma per il rilancio del comparto primario pugliese. I prossimi mesi saranno decisivi per rilanciare l’agricoltura pugliese, noi siamo disposti a fare la nostra parte”. È Raffaele Carrabba, presidente regionale di CIA Agricoltori Italiani della Puglia, a tirare le somme dell’incontro con Donato Pentassuglia tra i vertici regionali dell’organizzazione agricola, assieme a presidenti e direttori provinciali.
Oltre al presidente regionale, erano presenti il vicepresidente Giannicola D’Amico e il direttore regionale Danilo Lolatte; assieme a loro, inoltre, c’erano i presidenti e i direttori delle diverse declinazioni di Cia Puglia.
Il neo-assessore regionale all’Agricoltura, nel corso dell’incontro, ha spiegato di essersi messo immediatamente a lavoro su alcune priorità: lo sblocco di tutte le misure del PSR, le questioni attinenti alla lotta contro la Xylella e il rilancio del settore olivicolo, la macchina organizzativa dell’assessorato e degli uffici competenti.
“Pentassuglia è una persona competente, per questo abbiamo subito salutato con favore la scelta del presidente Michele Emiliano di affidarsi a lui per dipanare la matassa delle questioni e delle problematiche a cui bisogna dare risposte certe, celeri ed efficaci” – ha aggiunto il vicepresidente Cia Puglia Giannicola D’Amico – “Sul tavolo, ci sono questioni assolutamente prioritarie dalle quali ripartire”.
Su PSR, sburocratizzazione e rilancio del settore olivicolo bisogna avere la capacità di lavorare celermente e, allo stesso tempo, “di evitare gli errori commessi nel recente passato” – hanno dichiarato i dirigenti di CIA Agricoltori Italiani della Puglia – “Per gli agricoltori, negli ultimi anni, sono aumentati costi, rischi e incognite. C’è un’enorme questione relativa ai prezzi riconosciuti ai produttori: nella maggior parte dei casi, e per quasi tutte le filiere, la GDO e la parte industriale fanno il bello e il cattivo tempo, imponendo prezzi e quotazioni spesso al di sotto dei costi di produzione: è quanto sta succedendo per la frutta, gli ortaggi, i cereali, le olive e l’olio, ma anche per gli altri settori. Ci sono le questioni dei ristori e delle assicurazioni da affrontare, ma anche quelle inerenti ai meccanismi di erogazione dei fondi comunitari, alla tutela del lavoro degli agricoltori, alla valorizzazione e commercializzazione dei prodotti, alla manutenzione dei territori, senza dimenticare l’enorme questione idrica e la situazione degli anziani agricoltor”.
“È necessaria una sistematica azione di semplificazione. Le modalità per il riconoscimento delle calamità atmosferiche e le modalità di istruttoria sono inaccettabili”.
Nel confronto con l’assessore Donato Pentassuglia, CIA Agricoltori Italiani della Puglia è tornata a ribadire la necessità che i fondi del bilancio per la parte agricola siano potenziati per gli aiuti diretti agli agricoltori e le misure a tutela del loro reddito. Le risorse per la gestione del rischio rappresentano un’altra delle priorità.
“Sul PSR è fondamentale riprendere il filo e condurre in porto bandi e finanziamenti, senza più soluzioni affrettate che mostrino il fianco a nuovi contenziosi” – hanno ribadito – “Occorre inoltre riacquisire la logica della gestione sostenibile del territorio, attraverso una rivalutazione del ruolo e della presenza degli agricoltori. Le imprese agricole possono svolgere interventi diretti di sistemazione e manutenzione del territorio. Bisogna fare in modo che i Consorzi di Bonifica commissariati tornino a funzionare. Bisogna superare i risarcimenti solo parziali dei danni da calamità naturali; serve eliminare i ritardi nell’istruttoria delle richieste e nella liquidazione dei danni. I danni arrecati ad agricoltura e allevamenti dalla fauna selvatica sono sempre più pesanti. A riguardo è necessario passare dal concetto d’indennizzo a quello di un risarcimento vero proprio. È necessario superare il regime del de minimis e i limiti da esso imposti. Sulla Xylella bisogna attuare gli strumenti e i fondi ottenuti in anni di battaglie, per ridisegnare il futuro economico e produttivo delle province ormai compromesse, con i reimpianti, anche con specie diverse dall’olivo, e i sovrainnesti”.
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