Dopo ben sette mesi di chiusura al pubblico, riaprono le botteghe che da sempre animano il Quartiere delle Ceramiche di Grottaglie (TA).
Antica ed ancora oggi fiorente è la produzione di ceramica anche grazie alle ricche cave di argilla rossa presenti sul territorio. Lugo la gravina San Giorgio, si è formato nei secoli un intero quartiere di esperti ceramisti i quali, ricavando laboratori e forni di cottura nella roccia di ambienti ipogei utilizzati in passato anche come frantoi, hanno saputo sviluppare una fiorente attività artigianale oggi riconosciuta ed apprezzata in tutto il mondo.
Nello storico Quartiere delle Ceramiche ci si perde tra le oltre 50 botteghe artigianali, alcune delle quali hanno ancora all’interno torni e fornaci. In ciascun laboratorio è possibile osservare le diverse fasi di lavorazione degli oggetti, secondo la tradizione nata nel Medioevo.
Oltre a piatti, ciotole, coppe, recipienti di varie forme, ci sono i galletti, tipici di Grottaglie, i “pumi”, che si vedono esposti sui davanzali delle case salentine e sono considerati di buon auspicio (ma solo se dati o ricevuti in dono), e la “pupa baffuta“, personaggio nato da una leggenda: un vignaiolo, per sottrarre la giovane moglie alla brutale tradizione dello ius primae noctis (diritto della prima notte), si travestì da donna per presentarsi al feudatario al posto della ragazza. Dimenticò però di tagliarsi i baffi e fu subito scoperto. Il feudatario ne rise, ma gli chiese, per risparmiargli la vita, che gli portasse tutto il vino prodotto dalle sue vigne in anfore che avessero le sue fattezze travestito. E lui, grazie all’aiuto degli artigiani del paese, glielo portò: nelle anfore a forma di pupa baffuta.
Contrariamente a quanto avviene negli altri centri italiani di antica produzione ceramica, Grottaglie (TA) è l’unica città della ceramica con un quartiere interamente dedicato alla produzione di questo tipo artigianato.
“Il turismo per Grottaglie, soprattutto quello estivo è diventato uno straordinario generatore di economia” – ha detto l’assessore al turismo Mario Bonfrate – “Vedo molto entusiasmo tra i nostri commercianti e artigiani, loro rappresentano una grande forza propulsiva per la ripresa. La pandemia sta cambiando il nostro modo di viaggiare e per questo pensiamo che ci saranno tanti turisti e viaggiatori che verranno a Grottaglie per scoprire il patrimonio turistico della nostra città”.
A pochi passi dal quartiere, nel dirompente Castello Episcopio, riapre anche il Museo della Ceramica, altro centro attrattivo turistico pugliese. L’esposizione permanente rappresenta il più importante museo pugliese sul tema dell’arte delle ceramiche e rappresenta il connubio tra quest’antichissima arte e la cittadina jonica.
Il Museo è suddiviso in cinque sezioni e svela ben 517 pezzi che vanno dalla ceramica tradizionale d’uso, alle maioliche fino agli oggetti contemporanei. I manufatti, che provengono da collezioni pubbliche e private, raccontano la storia di un passato in cui la ceramica rivestiva un ruolo fondamentale nella vita degli uomini, soddisfacendo il loro bisogno primario di igiene e di conservazione degli alimenti, ma anche la loro necessità di possedere oggetti che assolvessero ad una funzione puramente ornamentale.
Il Museo della Ceramica è aperto al pubblico, nel rispetto delle disposizioni governative, dalle ore 10:00 alle ore 13.00 e dalle ore 15:00 alle ore 18:00 dal martedì alla domenica, compresi i festivi.
Per informazioni: infopoint@comune.grottaglie.ta.it
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