
Un rito unico e ancestrale, che affonda le sue radici nelle società rurali, nei Saturnali romani, nelle tavole medievali imbandite dai signori feudali per i più poveri, arrivando infine alla liturgia trasmessa dai monaci basiliani. Tutto questo senza dimenticare l’influenza delle comunità ebraiche e arbereshe: queste ultime, in occasione di San Giuseppe, celebravano l’Arcipurcim, un grande banchetto collettivo tra famiglie dello stesso ceppo. Sono queste le antiche radici che, mescolando influenze pagane e religiose, si possono ritrovare nel “Rito dei Santi”, un evento unico e fortemente simbolico, in programma a Fragagnano – in provincia di Taranto – domenica 16 marzo 2025, alle ore 19, nella chiesa del Carmine. L’iniziativa, giunta alla sua XVIII edizione e organizzata dalla locale Pro Loco, rappresenta un’opportunità unica per immergersi nelle radici più profonde della tradizione pugliese, unendo storia, spiritualità e convivialità.
Come da tradizione, tutto ruota attorno all’altare appositamente allestito, attorno al quale si dispongono i partecipanti in numero dispari — da tre a tredici — richiamando l’immagine dell’Ultima Cena. Dopo la lavanda delle mani, seguono la chiamata dei Santi e la disposizione attorno alla tavola. È San Giuseppe a dare solennemente il via al banchetto nel quale ha un posto di grande rilievo il pane, simbolo di comunità e condivisione. Il pasto, scandito da gesti rituali, è composto da tredici pietanze. La regia è affidata al regista e attore Alfredo Traversa, ideatore del Teatro della Fede in Puglia, e vedrà la partecipazione del Maestro fragagnanese Giuseppe Fornaro.
“Il Rito dei Santi di Fragagnano” – ha fatto sapere l’assessore regionale al Turismo Gianfranco Lopane – “con la sua potenza evocativa, rappresenta una delle espressioni più autentiche del patrimonio culturale immateriale della nostra regione. È proprio grazie a tradizioni popolari così radicate che possiamo cogliere appieno il valore identitario, culturale e turistico delle celebrazioni religiose e civili, al centro anche di un rinnovato impegno istituzionale per la loro valorizzazione. Penso, ad esempio, alla recente legge regionale dedicata alle feste patronali. Eventi come questo testimoniano la forza delle comunità nel custodire e rigenerare i propri riti. Promuoverli significa offrire al mondo la nostra visione di ‘accoglienza totale’, e il versante orientale della provincia di Taranto potrà, anche quest’anno, essere valido esempio di buone pratiche”.
“Abbiamo il dovere di tramandare le nostre tradizioni” – ha commentato il sindaco di Fragagnano, Giuseppe Fischetti – “non soltanto perché è fondamentale sapere da dove veniamo, ma anche perché rappresentano quell’esperienza di cui il turista consapevole ha bisogno. Una grande opportunità di sviluppo del territorio, attraverso la rievocazione delle usanze dei nostri avi”.
“Questo rito” – ha dichiarato l’assessora alla Cultura, Lucia Traetta – “è un esempio di come la nostra storia e cultura siano vive e in continua evoluzione. Siamo entusiasti di vedere come la nostra comunità custodisca e tramandi con passione, grazie alla Pro loco, questa tradizione, che arricchisce il nostro patrimonio culturale e rappresenta un simbolo di continuità e appartenenza”.
L’ingresso è libero e gratuito. L’evento, patrocinato dalla presidente del Consiglio regionale della Puglia e dal comune di Fragagnano, s’inserisce nell’ambito dell’Anno del Giubileo. Tra i partner del progetto: Unpli Puglia, la Confederazione degli Italiani nel Mondo, Confcommercio Taranto, Gal Terre del Primitivo, Torniamo APS – Arte da tramandare e Salento delle Murge.
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